La Nintendo? Risale ai tempi dell'Impero Ottomano. L'Arabia? Importa cammelli dall'Australia. I film muti? 3 su 4 sono scomparsi.

11.09.2018

La Nintendo? C'era già ai tempi dell'Impero Ottomano

L'azienda di SuperMario Bros e del GameBoy è nata nel 1889, quando l'impero Ottomano era ancora florido (è finito nel 1922). Fondata a Kyoto da Fusajiro Yamauchi, all'inizio produceva carte da gioco. La Nintendo nacque in Giappone con il nome di Famicom (Family Computer), e poi divenne la console che salvò l'industria del videogioco. Dopo una grande crisi dei giochi nel mondo occidentale, il Nintendo Entertainment System sfidò i pareri degli esperti e vendette milioni di esemplari. I giocatori volevano a tutti i costi giocare con classici come Super Mario Bros., The Legend of Zelda e Excitebike, di livello notevolmente superiore a quello degli altri giochi per console domestiche. Il sistema che ha conquistato il mondo può vantare un elenco di titoli sufficiente a dimostrare che la "Nintendo difference" è ancora evidente dopo più di 20 anni. Dai un'occhiata alla torreggiante pila di oltre 500 giochi per il Nintendo Entertainment System: vedrai classici come l'originale The Legend of Zelda, la superlativa gara di Rare: R.C. Pro-Am, e il divino Super Mario Bros - il gioco a scorrimento laterale, sviluppato da Shigeru Miyamoto, che ha tracciato il percorso per lo sviluppo dei videogame. Giochi vecchi, ma preziosi come l'oro.


L'Arabia? Importa cammelli dall'Australia

Importati nel 19° secolo da Arabia, India e Afghanistan per il trasporto e il lavoro pesante nell'entroterra, i cammelli (Camelus dromedarius) hanno trovato in Australia un ambiente veramente favorevole. Tanto da raggiungere la ragguardevole cifra di 750 mila esemplari. Risultato: oggi l'Australia è il maggior esportatore di cammelli al mondo. Ed esporta i suoi cammelli persino in Arabia Saudita! 


Il 75% dei film muti è... Scomparso  

Scrive la rivista Variety: "solo il 14% dei 10.919 film muti prodotti dai grandi studios di Hollywood esiste nel suo formato originale. Un altro 11% sopravvive solo nelle versioni straniere o in formati di pellicola di qualità dell'immagine inferiore a quello originale". In pratica il 75% dei film muti americani, tra cui veri e propri capolavori, come alcuni film di Rodolfo Valentino (nella foto), è andato perduto. O meglio: teoricamente è così. I curatori della Biblioteca del Congresso, sperano che in giro per il mondo si trovi ancora qualche copia in grado di sostituire gli originali.  

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